Luce e gas per aziende e partite iva

Evidenziamo nel seguito le differenze principali che sussistono tra le tariffe energetiche per aziende e partite iva (utenze business) e quelle per privati (utenze domestiche), rimandando a quanto già scritto per queste ultime circa eventuali approfondimenti comuni.

Intanto i liberi professionisti, i condomini, i commercianti, gli artigiani, le aziende, come i consumatori, possono usufruire per l'energia elettrica oltre che del mercato libero anche del mercato a maggior tutela almeno fino a quando rimarrà attivo. A tal riguardo l'azienda per essere congrua deve essere servita in bassa tensione, avere massimo 50 dipendenti e un fatturato entro i 10 mln di euro. Diversamente è possibile l'accesso, oltre al mercato libero, al cosiddetto mercato di salvaguardia che prevede tariffe comunque erogate secondo condizioni fissate dall'Autorità.
Per il gas, salvo i condomini, è invece necessario riferirsi al solo mercato libero.

Le tariffe di luce e gas per aziende e partite iva si differenziano da quelle per i consumatori già in termini dei valori che incidono sul calcolo delle bollette energetiche. In particolare le utenze business più semplici, alimentate cioè in bassa tensione, faranno riferimento alla cosiddetta tariffa utenze non domestiche. Per inciso ci riferiremo nel prosieguo solo a questo caso.

Come per le utenze domestiche, anche la bolletta per le utenze business è costituito dalle stesse componenti: materia prima, trasporto e gestione del contatore, oneri di sistema, accise ed iva. Cambiano però i valori caratteristici, ad esempio l'iva è al 22% ed anche le accise hanno un differente valore. La sola voce materia prima è soggetta all'intervento del fornitore, tutte le altre sono fissate dall'Autorità. In particolare il costo di questa voce sarà sempre individuato da una parte fissa espressa in €/anno e di una parte variabile con il consumo espressa in €/kWh per la luce e in €/smc per il gas.

Le tariffe possono essere bloccate, variabili, e per la sola energia elettrica monorarie, biorarie oppure triorarie. Le offerte bloccate prevedono che il costo della materia prima sia determinato e fisso per un certo periodo di tempo, ad esempio un anno. Le offerte variabili prevedono che la il costo della materia prima sia indicizzato ai prezzi all'ingrosso dell'energia, in particolare al PUN per la luce e al TTF per il gas. Le tariffe elettriche monorarie prevedono lo stesso prezzo per tutte le ore del giorno, tutti i giorni. Quelle biorarie e triorarie si differenziano sulla base delle ore del giorno, avendo un prezzo maggiore nelle ore di punta (giorni feriali dalle 8 alle 19) e viceversa.

Hai trovato una tariffa più conveniente della tua? Per cambiare fornitore puoi aderire direttamente online in modo tale da valutare le condizioni economiche con completezza e senza fretta. Sarà richiesto il codice identificativo della fornitura disponibile in fattura, in particolare il POD per la luce e il PDR per il gas. Per inciso tutta la pratica è gestita dal nuovo fornitore inclusa la comunicazione di disdetta a quello attuale. Il passaggio si realizza in media in 40-50 giorni ed ovviamente senza interruzioni della fornitura e senza modifiche al contatore in essere.

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Il prezzo della materia prima, come riportato in tabella, è somma di una quota a consumo espressa in €/kWh e una quota fissa espressa in €/anno. La quota a consumo nelle tariffe indicizzate è pari al PUN medio mensile a cui si somma una maggiorazione fissata dal fornitore.

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